Sono noci che fanno bene alla salute e alla comunità quelle distribuite da Fondazione di Comunità della Sinistra Piave con l’iniziativa che dopo 11 anni è diventata l’azione bandiera di FdC, ovvero la “Campagna Noci”. La singolare raccolta pubblica fondi fa della noce un frutto solidale, segno (simbolo) tangibile di un’azione di welfare di comunità di cui Fondazione è un esempio unico sul territorio.
La Campagna Noci 2020 si aprirà in anteprima domenica 11 ottobre alla XX Festa della mela cotogna di Codognè. Grazie alla disponibilità dell’associazione L’Oasi, presso il proprio stand nel cento cittadino, si potranno trovare i sacchi delle noci solidali.
La campagna “Noci 2020” distribuirà nel territorio 10.000 kg di noci che andranno a sostenere i progetti sociali e solidali di Fondazione. Una grande azione di raccolta fondi che vede coinvolte tante realtà del territorio che si attiveranno per distribuire oltre 5000 sacchetti di noci. Fondazione di Comunità grazie all’ impegno di tanti volontari, associazioni, Comuni, Ulss2 Marca Trevigiana, LILT, Banca della Marca e altre istituzioni del territorio, distribuisce ogni anno circa 100 quintali di noci a cittadini, famiglie, aziende, gruppi organizzati che poi vendono i sacchi ed il ricavato viene devoluto a Fondazione.
Le noci proposte sono di qualità pregiata “Lara” e sono coltivate in Veneto dall’ azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Vittorio Veneto, che gestisce uno dei più grandi noceti Lara italiani nel territorio della bassa Diocesi.
Cedendo le noci a FdC a condizioni di favore, l’Istituto permette a Fondazione di sostenere progettualità rivolte a colmare dei bisogni del territorio e in particolare a mettere in campo iniziative ed interventi a sostegno delle persone più fragili.
“Mai come in questo momento siamo consapevoli di essere parte di un tutto e l’illustrazione dell’ingranaggio che compare sul sacco di noci lo esprime chiaramente. Il mondo ma soprattutto il “modo FdC” quest’anno è particolarmente in evidenza: la prossimità, il passaparola, i contatti, il creare alleanze sono il filo rosso che srotoliamo assieme e che ci permette di concretizzare la distribuzione delle noci. È espressione della comunità che si prende cura delle proprie fragilità. È frutto tangibile, e gustoso, della solidarietà”.