Sabato 20 gennaio, presso la Casa dello studente di Vittorio Veneto, si è tenuto il convegno “Abitare il futuro – La comunità esplora le sfide e le opportunità dell’abitare del domani”, promosso dal Tavolo sul welfare di comunità e organizzato da Caritas Vittorio Veneto e Fondazione di Comunità Sinistra Piave con la collaborazione di Skopia e Secondo Welfare. Il convegno ha visto – tra gli altri – la partecipazione anche di Sonia Brescacin, consigliere regionale, Massimiliano Paglini, segretario generale provinciale Cisl, e di rappresentanti della CGIL e dell’Associazione Comuni Marca Trevigiana. Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non potendo partecipare, ha inviato una lettera in cui ha espresso il suo personale plauso “per le importanti progettualità messe in campo nell’organizzazione di questa irripetibile occasione per riflettere su una tematica di grande attualità”. “Le sinergie che la Caritas Vittoriese ha messo in campo – ha affermato ancora – contribuiscono alla formulazione di risposte efficaci che contribuiranno a delineare strategie sempre più mirate con le quali affrontare la crisi abitativa”.
Identificare idee diverse e creative per un abitare sostenibile e socializzato, nella direzione di una condivisione di servizi e funzioni, per stare al passo con i cambiamenti e rispondere alle nuove esigenze. È questa la sfida che il Tavolo welfare di comunità, attivato dalla Caritas diocesana nella primavera del 2022, si è posto nell’ambito dell’abitare e dell’emergenza abitativa, in particolare per persone in situazione di marginalità (disabilità, anziani, immigrati). Obiettivo: condividere idee e sogni per una visione davvero comunitaria capace di immaginare il futuro del territorio. Da qui anche gli obiettivi più concreti, su cui il Tavolo si è progressivamente attivato: ossia promuovere politiche abitative di lungo respiro che superino la concezione attuale di edilizia residenziale e vadano nella direzione di un’edilizia sociale che non tenga conto soltanto degli aspetti economici, ma principalmente del benessere delle persone, abbattendo barriere fisiche e relazionali. E c’è già un’idea di progetto pilota con la cooperativa Terra Fertile e il Palazzo Piazzoni Parravicini.
«Il tema dell’emergenza abitativa è oggi una delle principali sfide che riguardano persone fragili, ma anche le più normali famiglie a basso reddito – ha affermato don Andrea Forest, direttore di Caritas diocesana e di Fondazione Caritas Vittorio Veneto onlus -. La risposta di fronte a questo scoglio non può che essere comunitaria, con il protagonismo di Enti del Terzo Settore, Amministrazioni locali e mondo dell’impresa: solo facendo rete si potranno trovare soluzioni creative e lungimiranti, che aiutino le comunità ad essere capaci e di inclusione e di cura».
Il convegno di è, quindi, il frutto di questo percorso condiviso con associazioni ed Enti del Terzo Settore del vittoriese – oltre a Caritas Vittorio Veneto, Fondazione di Comunità della Sinistra Piave Ets, Terra Fertile, Coordinamento Volontariato Sinistra Piave odv, Centro Sociale Piazzoni Parravicini, Società di San Vincenzo De Paoli, ANFFAS, 12 Ponti, Rete di Cittadinanza Solidale, ANPI, Pastorale sociale – con lo scopo di condividere una progettualità comune nell’ambito di un welfare di comunità che potesse ravvivare il tessuto sociale del nostro territorio. Tale cammino è stato accompagnato da Skopìa, società di Trento specializzata negli Studi di Futuro e nell’Anticipazione, e da Percorsi di Secondo Welfare, laboratorio di ricerca legato al Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, e a cui hanno aderito anche diverse Amministrazioni Comunali – Vittorio Veneto, Revine Lago, Tarzo, Colle Umberto, Fregona, Cappella Maggiore, Sarmede, Cordignano. Il convegno ha raccontato il percorso compiuto, nella fondamentale sinergia tra gli attori coinvolti, esponendo al contempo alcune tracce di lavoro grazie alle quali dare concretezza alle intuizioni emerse.
«In un periodo caratterizzato da un contesto incerto, siamo chiamati ad operare in ambienti segnati da profonde trasformazioni – ha detto Loris Balliana, presidente di Fondazione di Comunità della Sinistra Piave Ets -. Ieri l’abitare era il cortile, oggi è la connessione tra individui via web. Domani potrà essere quello che ci prefiggiamo. È un convegno per accogliere ed eventualmente condividere il pensiero partecipato sul futuro della comunità. Mi sembra un passo considerevole».
Nell’ambito del percorso fatto, la proposta di Skopìa è stata ripensare il modo di abitare per accompagnare la comunità al cambiamento. Ci si è interrogati sulle evoluzioni tra 10-20 anni che indirizzeranno verso futuri desiderabili per essere più consapevoli e preparati a prendere decisioni. L’esercizio di futuro Tre Orizzonti, svolto con gli amministratori, ha portato una maggiore chiarezza sui futuri possibili della residenzialità e sulle pietre miliari di un possibile piano di azione che si potranno declinare in interventi dettagliati nei prossimi anni. «Non c’è un unico futuro già scritto, nemmeno per le questioni connesse con la residenzialità del Vittoriese – ha spiegato Antonio Furlanetto, amministratore di Skopia -! Ci sono più futuri possibili e alcuni possono essere preferibili. Bisogna avere il coraggio di affrontare i cambiamenti con una visione e un’attitudine sperimentale nel segno dell’inclusione, dell’attrattività e della sostenibilità».
Percorsi di Secondo Welfare, invece, ha accompagnato il gruppo costituito dagli Enti del Terzo Settore in un percorso volto all’individuazione delle possibili forme di coabitazione nella comunità. Dopo una prima formazione sui bisogni abitativi attuali e sulle possibili risposte, durante gli incontri si è passati all’identificazione dei bisogni del territorio e alla costruzione di alcune proposte da avanzare alla comunità locale. «L’abitare è un tema che è stato per molto tempo ai margini delle politiche, ma oggi sta esplodendo – ha detto Chiara Lodi Rizzini di Secondo Welfare -. Inoltre, se ne parla spesso solo per le grandi città, invece riguarda tutti. Pensiamo all’impatto di invecchiamento, migrazioni, spopolamento. È quindi interessante che anche in queste zone si attivino sperimentazioni».
«Il Palazzo Piazzoni Parravicini, una volta ristrutturato, potrebbe diventare un progetto pilota dell’abitare inclusivo e collaborativo, accessibile a fragilità diverse (anziani, giovani, persone con disabilità, stranieri) – ha anticipato Massimo Ciacchi, presidente della cooperativa Terra Fertile -, diventando propulsore di attività ed iniziative a favore del quartiere e della comunità vittoriese».
Com’è stato evidenziato nelle conclusioni della mattinata, il tema della partecipazione è quello cruciale, perché tutti possano fare la propria parte per avviare processi di cambiamento sociale. Il convegno ha raccontato i primi passi: ora si è aperto un cammino. La costituzione del “Tavolo sul welfare di comunità” come una realtà stabile e ufficiale sarà il prossimo passo annunciato da don Andrea Forest, perché possa continuare ad essere un “laboratorio di idee”, luogo in cui confrontarsi e mettere a frutto il lavoro di rete.