Mille giovani dai 16 ai 20 anni hanno esplorato il mondo del volontariato grazie al progetto A.G.I.R.E., Attivare i Giovani ed includerli nel lavoro di Rete degli Ets, che è entrato nelle scuole per avvicinare i giovani al servizio e alla cittadinanza attiva, e renderli un po’ più consapevoli della grande forza che l’associazionismo e il volontariato rappresentano per il benessere di tutta la comunità. Sabato 18 gennaio, alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto, si è tenuto l’evento conclusivo nel quale sono stati presentati i risultati del progetto e le testimonianze dei protagonisti.
Per la parte istituzionale sono intervenuti il Vescovo mons. Corrado Pizziolo; Laura Ceccarini, assessore alla Città solidale ed inclusiva del Comune di Vittorio Veneto; Renzo Zanchetta, presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto Pieve di Soligo dell’Ulss2 Marca Trevigiana; e Sonia Brescacin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità e Sociale.
Il volontariato, poiché impegno solidaristico a favore del bene comune, ha una valenza educativa e sociale di vitale importanza. Nel caso dei giovani, rappresenta un’opportunità di crescita personale e uno strumento di formazione umana e professionale. L’offerta è varia, ma serve un lavoro costante e capillare di diffusione della cultura del volontariato che possa garantire il ricambio e il dialogo intergenerazionale. Per mantenere vivi i valori che sono alla base del volontariato, è fondamentale l’educazione alla cittadinanza. La scuola è il luogo per eccellenza in cui una comunità educante consapevole e articolata può innescare processi socioculturali generativi.
È questo il contesto nel quale è nato il progetto A.G.I.R.E., finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso la Regione Veneto con il bando “Progetti di rilevanza regionale promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del terzo settore, in attuazione all’accordo di programma 2022-2024. DGR n. 480 del 26 aprile 2023”, avviato nel gennaio del 2024 e che ha visto coinvolti sette partner: Volontariato Sinistra Piave Odv in qualità di capofila, Fondazione Caritas Vittorio Veneto onlus, Psiche 2000, Anffas Sinistra Piave aps, associazione La Porta onlus, società San Vincenzo de Paoli consiglio centrale di Vittorio Veneto odv e Fondazione di Comunità della Sinistra Piave ets; con la collaborazione gratuita di Caritas diocesana di Vittorio Veneto, cooperativa sociale Terramica e Centro missionario diocesano; e la partecipazione della cooperativa sociale Itaca in quanto soggetto gestore del servizio Operativa di Comunità dell’Ulss2.
Sono stati svolti 50 incontri di formazione in aula (laboratori) su temi legati all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, quali il volontariato, la cittadinanza attiva e la sostenibilità ambientale, realizzati in 7 istituti superiori, coinvolgendo 840 studenti e 50 insegnanti delle classi terze, quarte e quinte: ISISS “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo; IIS “Vittorio Veneto Città della Vittoria” di Vittorio Veneto; Istituto paritario “Dante International College” di San Vendemiano; ITIS “Galileo Galilei” di Conegliano; IPSIA “Innocente Pittoni” di Conegliano; ISISS “Francesco Da Collo” di Conegliano; liceo statale “Guglielmo Marconi” di Conegliano.
Cooperativa Itaca ha supportato i giovani e l’associazionismo mediante attività di coaching esperienziale quali la formazione e la promozione di esperienze di cittadinanza attiva; la definizione di patti di collaborazione tra giovani volontari e associazioni attraverso colloqui motivazionali e di bilancio di competenze per supportare l’inserimento dei ragazzi nella realtà più coerente alle proprie caratteristiche; il monitoraggio in itinere dell’esperienza per favorire il dialogo e la valorizzazione delle competenze degli adolescenti coinvolti e supportare le associazioni; la verifica e la valutazione dell’esperienza.
50 i ragazzi e le ragazze che a seguito dei laboratori hanno scelto di dedicare del tempo alla comunità e svolto un servizio di volontariato, ciascuno con 20 ore per un totale di 1000 ore di tempo libero dedicato agli altri. L’obiettivo di progetto, il coinvolgimento attivo di 50 giovani, è stato dunque raggiunto. C’è chi ha prestato servizio all’emporio solidale gestito dall’associazione San Vincenzo De Paoli di Vittorio Veneto e altri all’emporio solidale e al dispensario farmaceutico del Centro di ascolto “Madre Teresa” della Caritas di Conegliano. Due giovani ospiti del Ceis di Vittorio Veneto, Moctar e Issa, 18 e 19 anni, hanno fatto esperienza di volontariato in Fondazione Caritas Vittorio Veneto, impegnati nella lavorazione della lavanda di Terramica coltivata alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto. Asia, 18 anni, studentessa del liceo delle scienze umane al “Casagrande” ha svolto il suo servizio al laboratorio di tessitura della Casa dello Studente. Alessia, 18 anni, studentessa del “Dante College” di San Vendemiano, ha dedicato del tempo agli anziani della casa di riposo “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto. Matilde e Antonella, due studentesse dell’Istituto “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo, hanno prestato servizio in Casa Murialdo a Conegliano, struttura di Caritas diocesana che accoglie temporaneamente uomini in difficoltà. E tanti altri.
“A settembre ho iniziato un’attività di volontariato per una squadra di basket inclusivo formata da ragazzi che hanno disabilità mentali – racconta Sofia Favaro, 18 anni, studentessa del liceo scienze applicate al Casagrande – . L’attività consiste nell’allenarsi e nel giocare le partire con i ragazzi. Un servizio che mi riempie di gioia, soprattutto quando i ragazzi fanno canestro, quando si divertono. All’inizio ero agitata, perché non avevo mai giocato a basket e non sapevo come rapportarmi con i ragazzi. però. Già dal primo allenamento, mi hanno accolta calorosamente e quindi quella tensione dell’inizio è subito svanita. Consiglio ai miei coetanei di intraprendere un’attività di volontariato che rispecchi le caratteristiche personali e le passioni, perché porta grande gioia che riempie il cuore e aiuta non soltanto gli altri ma soprattutto se stessi, aiuta a crescere”.
“L’estate scorsa ho svolto servizio di volontariato al banco farmaceutico del Centro di Ascolto “Madre Teresa” della Caritas di Conegliano, che distribuisce farmaci alle persone bisognose – racconta Filippo Tittonel, 18 anni, studente dell’Istituto Casagrande – . È stata un’attività che ha permesso di mettermi in gioco e fare nuove esperienze. E anche di conoscere e rendermi più consapevole di realtà di fragilità e di bisogno che ci sono nella nostra comunità”.
«La partecipazione attiva nella comunità è un pilastro fondamentale per costruire una società più inclusiva, solidale e resiliente – dichiara Marco Caliandro, presidente del Coordinamento Sinistra Piave Volontariato odv –. Quando i cittadini, soprattutto i giovani, scelgono di impegnarsi nel volontariato diventano agenti di cambiamento, portando energia, nuove idee e speranza nelle realtà locali. I giovani, con il loro entusiasmo e la loro creatività, rappresentano una risorsa preziosa per affrontare le sfide del presente e immaginare un futuro migliore».
«Il mondo del volontariato, e quindi anche quello di Caritas, vive oggi una profonda crisi e ha bisogno di un rinnovamento per trovare forme e modi nuovi di coinvolgere i più giovani e dare futuro al nostro servizio – afferma don Andrea Forest, direttore della Caritas diocesana e presidente di Fondazione Caritas Vittorio Veneto Onlus -. Certamente il progetto AGIRE ci ha motivato e ci ha dato speranza. Attorno a noi c’è un mondo di giovani che attende l’innesco giusto per avviare esperienze stupende che fanno bene a tutti: ai ragazzi in primis perché sperimentano la bellezza della gratuità e dell’essere significativi per qualcuno, ai destinatari del servizio perché si sentono accolti e valorizzati, alle associazioni di volontariato perché hanno l’occasione per riscoprire la propria identità e l’entusiasmo degli inizi. Mi auguro vivamente che, pur con formule riviste, l’idea del progetto AGIRE possa essere nuovamente riproposta a breve nel nostro territorio».
«Progetti come A.G.I.R.E. sono di fondamentale importanza, perché da un lato educano i giovani alla cittadinanza attiva e li avvicinano al mondo del volontariato, dall’altro rafforzano il senso di appartenenza alla comunità – sostiene Giulia Scapol, vicepresidente di Fondazione di Comunità Sinistra Piave ets -, offrendo una possibilità concreta, non solo per aprire un dialogo tra giovani e associazionismo, ma anche per promuovere una partecipazione attiva che nel tempo possa garantire quel ricambio generazionale di cui le nostre associazioni hanno sempre più bisogno».