È stato presentato e avviato anche in Veneto, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 25 gennaio nella Sala mons. Dal Col dell’Ulss2 a Conegliano (TV), il progetto europeo “CHANGE. Pathways to prevent and combat gender-based violence”. Della durata di 24 mesi è guidato dalla Cooperativa sociale Itaca in qualità di ente capofila e coinvolge in Veneto i territori di Treviso e della Sinistra Piave e in Friuli Venezia Giulia i territori di Pordenone e Gorizia. Il progetto è inserito all’interno del Programma CERV 2021 – Citizens, Equality, Rights and Values, Sezione DAPHNE, ed è co-finanziato dalla Commissione Europea con oltre 375 mila euro, cui si sommano 41 mila euro di co- finanziamento da parte dei partner, per un importo totale di oltre 417 mila euro.
Il partenariato è ricco di competenze e motivato: oltre a Itaca, vede la presenza di Comune di Pordenone e Comune di Treviso, AsFO, AsuGI e Ulss 2 Marca trevigiana, Centro di ascolto uomini maltrattanti, Fondazione di comunità Sinistra Piave, Ires Fvg, Aps L’Istrice, Relive – Relazioni libere dalle violenze, Cooperativa sociale Una casa per l’uomo, European Network for the Work With Perpetrators of Domestic Violence.
VIOLENZA SULLE DONNE
Quando si parla di “violenza sulle donne” si intende una violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne, che comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere che possono provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, azioni che possono privare la libertà nella vita pubblica e privata, fino ad azioni che possono provocarne la morte.
La violenza perpetrata da uomini nei confronti di donne è un crimine socialmente inaccettabile ed un fenomeno quanto mai complesso. Le vicende anche recenti ci rendono evidente quanto i femminicidi e le condotte violente che hanno come vittime le donne siano attuali e drammatici. Se da un lato è fondamentale intervenire per sostenere vittime e familiari, e tentare di riparare i danni di tali condotte criminose, in una prospettiva preventiva è necessario anche occuparsi degli uomini che commettono tali reati.
OBIETTIVI DI PROGETTO
Tra gli obiettivi del progetto CHANGE la creazione e messa a sistema di percorsi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere attraverso attività di sensibilizzazione e educazione nelle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. Sono previsti laboratori che accompagnino bambini e ragazzi in una crescita libera da stereotipi, pregiudizi, aggressività, nel rispetto reciproco e dei ruoli di genere, ricercando soluzioni non violente ad eventuali conflitti che possano insorgere nei rapporti interpersonali, e focalizzando l’attenzione sul diritto all’integrità personale.
Inoltre, verranno realizzati percorsi formativi per professionisti del settore che operano in prima linea sul tema della violenza di genere, affinché vengano costruite risposte coordinate tra i servizi del territorio, incrementando la sicurezza di donne vittime di violenza. Seguirà l’apertura di quattro “Sportelli CHANGE” a Pordenone, Gorizia, Treviso e nel distretto di Pieve di Soligo destinati agli uomini maltrattanti. Di supporto a percorsi di cambiamento per uomini maltrattanti, tutte le azioni previste potranno arricchire la filiera dei servizi sociosanitari di riferimento, attraverso la promozione di un welfare pubblico privato quanto più vicino possibile alle risorse e ai bisogni dei territori.
GLI INTERVENTI
Francesco Benazzi, direttore generale Ulss2 Marca Trevigiana
«La partenza del progetto Change avviene nel momento in cui anche l’Ulss 2, attraverso i piani di zona, insieme ai sindaci dei Comuni sta riflettendo sul tema della violenza di genere e sulla necessità di condividere interventi professionali in sinergia. Accogliamo con favore gli stimoli che provengono dal progetto e manteniamo ferma la collaborazione con Itaca Cooperativa sociale, in qualità di capofila progettuale, e il lavoro di rete con i Comuni, Fondazione di Comunità, le scuole e i soggetti del terzo settore del territorio».
Samantha Marcon, vicepresidente Cooperativa sociale Itaca
«Itaca è composta in prevalenza da donne lavoratrici (83%), ci sentiamo emotivamente coinvolte e coinvolti nella lotta contro la violenza di genere. È necessario agire e investire in campo educativo, allenando fin dalla prima infanzia le persone alla libertà di scelta, scevra da stereotipi, espressione di talenti e attitudini personali. Lavoriamo per lo sviluppo di comunità, coltivando e supportando processi di evoluzione culturale in difesa di persone oltraggiate nei loro diritti umani e private della libertà. Crediamo anche che ogni persona vada sostenuta e supportata nella costruzione di possibili percorsi che aprano scenari alternativi, offrendo opportunità di reali e profondi cambiamenti».
Willy Mazzer, responsabile area Giovani e Sviluppo di comunità, Cooperativa sociale Itaca «Ricco e prezioso il partenariato che Itaca guiderà per 24 mesi in Friuli Venezia e Giulia e in Veneto, per creare percorsi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Prevediamo attività di sensibilizzazione nelle scuole di vario ordine e grado dei Comuni di Pordenone, Treviso e dell’Ambito Ven-07, e la formazione dei professionisti del settore sociosanitario. Attiveremo, e potenzieremo ove già presenti, 4 Sportelli per programmi d’intervento rivolti a uomini autori di violenza, che avranno sede a Pordenone, Gorizia, Treviso e nel distretto di Pieve di Soligo».
Chiara Grando, coordinatrice progetto CHANGE, Cooperativa sociale Itaca
«Siamo consapevoli che la violenza di genere sia un tema molto delicato e attuale. Grazie al progetto CHANGE intendiamo costruire, sviluppare e consolidare il lavoro di rete con enti e organizzazioni del territorio non solo con l’obiettivo di promuovere il cambiamento negli uomini che scelgono di agire violenza sulle donne, ma anche lavorando a livello educativo con le giovani generazioni in ottica preventiva e nel rispetto delle relazioni interpersonali».
Gloria Tessarolo, assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Treviso
«Il comune di Treviso da tempo ha intrapreso un percorso di prevenzione primaria lavorando con le scuole. L’esperienza fin qui maturata con progettualità come #vietatomorire, da poco conclusasi, ci convincono che il tema della violenza va affrontato con un modello di rete capace di coinvolgere direttamente i ragazzi delle scuole, i loro insegnanti e gli operatori del settore. Scuole secondarie di primo grado e di secondo grado sono indubbiamente i primi interlocutori per prevenire la violenza di genere, ma anche primarie e scuole dell’infanzia possono essere fucina di relazioni sane dove le pari opportunità e il contrasto allo stereotipo di genere sia la base per un cambio culturale focalizzato al rispetto della persona. È fondamentale poi, e qui lo sottolineo come assessore alle politiche sociali, farsi carico anche del percorso di ricostruzione dell’identità e delle relazioni sane per l’uomo maltrattante. È questa l’unica via perché l’autore della violenza possa tornare a fare parte della comunità riducendo notevolmente il rischio di reitero del reato».
Elena Gajotto, vicepresidente Una Casa per l’Uomo
«Una Casa per l’Uomo gestisce “Cambiamento Maschile”, centro per il lavoro con gli uomini autori di violenza, attivo a Montebelluna dal 2015 e, grazie al progetto CHANGE, implementerà due nuovi sportelli territoriali nella provincia di Treviso, uno nella città capoluogo, Treviso, e uno nel distretto di Pieve di Soligo. Questo per radicare i programmi per autori ed offrire più punti di contatto sia per gli uomini che per quanti – privati cittadini o Istituzioni pubbliche – lavorino sul tema della prevenzione/contrasto della violenza di genere».
Loris Balliana, presidente Fondazione di Comunità Sinistra Piave
«Il 2023 è iniziato male, sono già cinque in Italia le vittime di violenza. Fondazione di Comunità è partner convinto di questo programma. Il nostro impegno su questa terribile tematica continua da 10 anni con campagne capillari contro la violenza sulle donne comunicando alle famiglie e incontrando migliaia di giovani. Insieme ad altre dodici organizzazioni, in rete, con il progetto “Change” possiamo fare molto di più e lasciare un segno profondo nella cultura della violenza, soprattutto coinvolgendo le giovani generazioni».
Sonia Brescacin, presidente V Commissione – Politiche Socio Sanitarie Regione Veneto
«Change è un progetto importante perché mira a mettere a punto un modello operativo di approccio multidisciplinare di prevenzione, contrasto e aiuto, che non si rivolga solo alle donne vittime di violenza e ai minori, ma anche agli autori delle violenze di genere. Approfondire la conoscenza e le problematiche degli autori di violenza e interrogarsi su come intervenire efficacemente significa potenziare il raggio degli interventi di prevenzione e lavorare per un approccio sistematico al fenomeno dei maltrattamenti, dei comportamenti violenti nella relazione tra uomo e donna».